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lunedì 8 marzo 2010

Oscar, trionfa "The Hurt locker"
"Avatar" è il gran
de sconfitto



Oscar, trionfa "The Hurt locker" "Avatar" è il grande sconfitto


Vince il talento femminile fuori dagli schemi su quello maschile e mainstream, la piccola opera indipendente, d'attualità e low budget - praticamente ignorata ai botteghini - sul superkolossal di fantascienza: è The Hurt Locker di Kathryn Bigelow il miglior film dell'anno, il trionfatore di questa Notte delle stelle 2010. ConAvatar, diretto dall'ex marito di lei James Cameron, che assume un po' a sorpresa il ruolo di grande sconfitto. A dimostrazione che perfino nel cuore di Hollywood non contano sempre e solo i grandi incassi.

Un'edizione, questa (
guarda la lista completa dei premi), che passa alla storia anche per la prima statuetta per la miglior regia vinta da una donna - la cinquantottenne Bigelow, appunto: un bel modo di festeggiare l'8 marzo, al di là di retorica e parole. E poi stavolta, nella cerimonia cinematografica più importante e seguita al mondo, anche il nostro Paese non sfigura, visti i due rinonoscimenti assegnati a talenti italoamericani.

ll conteggio numerico dice che Avatar porta a casa scenografia, fotografia, effetti speciali. EThe Hurt locker - oltre a miglior film e regia - sceneggiatura originale, montaggio, suono e montaggio sonoro. Il risultato, nella battaglia tra ex coniugi più mediaticamente evidenziata della storia, è un 6 e 3 a favore della regista. Che, al momento di ritirare le statuette, le dedica a "tutti gli uomini e le donne che portano un'uniforme in ogni parte del mondo". La pellicola che ha diretto, ambientata in Iraq, racconta di come l'adrenalina della guerra impedisca ai soldati di tornare a una vita "normale".


Attori. Tutto secondo previsioni, in questa categoria: il miglior interprete maschile è il rinato Jeff Bridges di Crazy Heart, già vincitore di Golden Globe, che batte il George Clooney di Tra le nuvole. E vincitori di Globi d'oro sono anche Sandra Bullock, che trionfa col suo The Blind side, e i migliori non protagonisti: Mo'Nique, interprete di Precious, e il Cristoph Waltz di Bastardi senza gloria. Per la Bullock, però, il riconoscimento ha un sapore davvero speciale: per anni eroina di commedie romantiche o di action movie, alla sua prima candidatura porta a casa la preziosa statuetta.
Due le statuette portate a casa da talenti del nostro Paese, anche se cresciuti negli Usa. Una se la aggiudica il calabrese Mauro Fiore, miglior fotografia per Avatar, che ritira il premio al grido di "Viva l'Italia". L'altra l'italoamericano (nato nel New Jersey, ma con cittadinanza italiana) Michael Giacchino, miglior colonna sonora per Up.

Altri premi. Poche sorprese nel settore dell'animazione: vince ancora Up. La pellicola argentina El secreto de sus ojos di Juan Josè Campanella è la migliore opera straniera, e batte il favorito Un Profeta di Jacques Audiard. L'Oscar per il trucco va a Star Trek, quello per i costumi allo storico The Young Victoria. E, tra i documentari, trionfa The Cove, di Louie Psihoyos e Fisher Stevens.

Gli sconfitti. Restano a bocca asciutta gli attori veterani, tutti con vari premi già vinti nel corso della carriera: Meryl Streep (candidata per Julie & Julia), Helen Mirren (The Last Station), Morgan Freeeman (Invictus). E un po' di delusione l'avrà sentita anche Quentin Tarantino: il suo Bastardi senza gloria aveva sette nomination, ma festeggia solo Cristoph Waltz.

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